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 CAPITOLO 19 - The Way You make me feel (Continuo...)

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Prince_of_Persia

Prince_of_Persia


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081209
MessaggioCAPITOLO 19 - The Way You make me feel (Continuo...)

Perfetto, eravamo arrivati a metà strada senza inciampi, il corpo di ballo era unito, i musicisti non avevano fatto errori, io ci stavo dando dentro e in cuore mio desideravo solo rendere felice il pubblico, dovevo dare il massimo per essere soddisfatto e il mio massimo non era ancora quello. “Smooth Criminal” era la prossima, “ballerini?” pensai guardando alla mia destra “pronti. Ballerine?” guardai a sinistra e le vidi pronte e cariche, Elena era stupenda anche vestita da gangster, incredibile. Sapevo che da lì a poco i teli bianchi sarebbero scesi davanti a me, Randy e Damon. Le ragazze dovevano solamente fare i primi passi di coreografia vestite da uomo perché poi avrebbero dovuto infilarsi i vestiti usati nel video e sarebbe partito il ballo a coppie. La musica partì avvertii subito l’energia espandersi nel mio corpo facendolo diventare un tutt’uno con gli strumenti, buon segno. L’inizio era morbido, tranquillo cominciai appena la voce fuori campo iniziò a parlare. La mia ombra venne resa visibile e iniziai a mettere insieme qualche passo dei miei. Finita la corografia nella parte strumentale dovevo iniziare a cantare. Il telo cadde e le luci si accesero, con i ballerini iniziammo a muovere i primi passi più energici e conclusa la prima strofa le ragazze scomparvero dietro le quinte dove la costumista le attendeva con gli abiti anni 30.

You've-been hit by [b]You've been hit by - a smooth criminal. [/b]

So they came into the outway It was Sunday what a black day

Mouth to mouth resuscitation Sounding heartbeats intimidations”.

Le ragazze entrarono splendide ed eleganti nei loro vestiti. Non so come, in così poco tempo, fossero riuscite ad infilarsi quei complicati cappelli, e tutte quelle perle fatto sta che non entrarono in ritardo e noi fummo costretti ad improvvisare. Dovevo fare a tutti i complimenti, e anche allo staff dietro le quinte. Iniziammo a unire i nostri passi ai loro, avevo deciso di ripetere, per quanto possibile, la coreografia del video, quindi scambiai due passi con tutte le ragazze che proseguirono con gli altri a fare la coreografia completa, fantastico eravamo perfetti, un amalgama sontuosa e invitante, sia tra di noi che con gli strumenti, le dure ore di prova avevano dato i loro frutti e la coreografia funzionò come me l’ero immaginata in testa e non era facile eseguirla come i miei standard. Arrivò finalmente il momento che aspettavo, trenta secondi di Elena tra le mie braccia, già da mezz’ora non ero stato in grado (per cause di forza maggiore) di averla tra le mani anche solo qualche secondo e al mio corpo mancava il suo, avevo così voglia di stringerla che l’afferrai con una forza quasi sgarbata, non mi sembrò contrariata comunque. Le cinsi la vita con la destra e solo con l’avvenire del contatto con Elena, nel brevissimo tempo che fu tra le mie braccia sul palco, mi resi conto di come può cambiare l’alchimia tra due persone quando uniscono i loro cuori fino in fondo tanto da sintetizzarli e inglobarli in un unico corpo. C’è più forza, c’è più grinta, più feeling, è come se, dal momento che l’hai resa tua fino in fondo, fossi riuscito a conoscere i più intimi segreti non solo del suo corpo, ma anche della sua anima. ogni cosa che fai è creata da una complicità talmente unica da sembrare una coreografia già studiata, e il momento più bello è quando ti accorgi che non è così sai che non è studiato eppure il risultato che ne consegue è l’assoluta perfezione. Fu questo che teorizzai nei 30 secondi in cui scambiai i passi con Elena. Non avevamo mai provato quel breve pezzetto tra noi due, sapevamo soltanto che doveva esserci e glie lo avevo semplicemente spiegato a grandi linee senza farglielo vedere. Tuttavia non tradì il minimo di esitazione, andò avanti come un treno abbandonandosi completamente a me, mi seguì come la scia segue la nave, e credo che fu quella l’unica volta nella mia vita in cui mi sentii forte e davvero importante per qualcuno. Sapevo che era nata per ballare, quindi non c’era cosa più semplice per una ballerina dei suoi livelli che quella di lasciarsi guidare dall’uomo, ma con lei tutto quello che facevo e che anche lei faceva, o che facevamo insieme assumeva un’importanza diversa e un valore ben più grande di una semplice esecuzione.

Non avevo avuto molte donne, anzi appena un paio, di cui una era stata un completo disastro, non piaceva a molte il Peter Pan che era in me e che non avevo alcuna intenzione di cacciare dalla mia anima, anzi era quello il fattore numero uno di rottura spesso, o per chi era più prudente di fuga. Elena non dava cenni di ripensamenti o tentennamento, anzi era mia degna complice in tutte le pazzie che mi passavano per la testa, a volte era persino peggio di me. spesso mi sembrava di stare insieme a mia sorella Janet, credo unico soggetto di sesso femminile che mi desse spago nei momenti in cui mi andava di ritornare bambino. Tornare? Aspetta un attimo, e quando lo ero mai stato? In alcun modo mai, quindi sarebbe più corretto dire di essere bambino. Malgrado questi pensieri che spesso mi torturavano anche nei momenti meno opportuni, come ogni volta che venivano a galla certi barbari e loschi ricordi di un padre troppo violento e freddo per essere chiamato tale, invece che farmi schiacciare dal dolore lo usavo. Avevo dovuto imparare a farlo se volevo convivere in pace con me stesso. Infatti tutta quella valanga di emozioni negative che un bambino non dovrebbe mai conservare nel bagaglio dei suoi ricordi, la rigiravo a mio favore. Usavo l’energia rabbiosa che avevo dentro per eseguire i passi, cantare le canzoni, improvvisare sul palco ed era talmente profonda l’amarezza che avevo dentro per ciò che mi era stato ferocemente strappato, da farmi diventare un’altra persona. Avevo paura a volte quando accadeva e ringraziavo il cielo per far uscire quella mia ombra nei momenti giusti, cioè le mie performance. In tanti mi dicevano che il Michael sotto i riflettori, era un altro rispetto a quello che girava per Neverland tra animali, bambini e deliziose fanciulle. Una specie di dottor Jekill e Mr. Hyde, non avevano tutti i torti. Sapevo di cambiare, ma non era solo perché il palco era la mia unica certezza nella vita e mi rendeva più sicuro in quanto consapevole delle mie capacità, fin da quando eravamo piccoli per me e i miei fratelli non esisteva paura sulla scena, ma era proprio questa mia sicurezza che faceva uscire, tramite la mia danza, la ribellione che non avrei mai avuto il coraggio di avere davanti agli occhi inquisitori e glaciali di mio padre con la cinghia in mano. Flash di immagini violente passarono davanti ai miei occhi attraversando il percorso tortuoso della mia mente, mi rabbuiai. Elena se ne accorse nel momento in cui lasciai scivolare la mia mano umida e nervosa lungo il suo braccio liscio e morbido. La vidi che mi guardava preoccupata, conoscendola sapevo che stava pensando di aver sbagliato qualcosa e dovevo rassicurarla, dato che era stata assolutamente perfetta. Le baciai la mano, le sorrisi e le feci l’occhiolino, si riscaldò subito rispondendo al mio sorriso. La spensieratezza che le trapelava dal viso quando rideva sarebbe stata capace di sciogliere anche un inverno di gelo e infatti il freddo che stava accogliendo il mio cuore nel suo abbraccio di morte si arrese alla sua infinita dolcezza e i cattivi pensieri mi lasciarono in pace per un po’. Che fine avrei potuto fare se Elena un giorno invece che congiungere le nostre mani nella promessa eterna le avesse lasciate fuggendo via da me? sarei certamente morto di dolore. Stavo divagando troppo con la mente, quindi mi concentrai sul concerto. Proseguii a ballare senza togliere lo sguardo dal viso leggermente turbato del mio dolce angelo, le avevo fatto capire che non era stato un suo sbaglio a oscurare il mio sguardo, ma come io conoscevo lei, lei conosceva me e vedeva che qualche cosa aveva turbato il mio equilibrio mentale. Non le avevo mai parlato dettagliatamente del rapporto con mio padre, ma prima o poi avrei dovuto farlo.

La nostra, seppur breve, performance si accaparrò il favore del pubblico che si sciolse in un ovazione. Se avevano reagito così per 30 secondi di noi due, al momento di The Way You Make Me Feel sarebbero aumentati i ricoveri e gli svenimenti o peggio sarebbe venuta giù l’intera arena. Ottimo! Evidentemente in coppia facevamo un bell’effetto.

Carico più che mai grazie ai miei fan proseguii a ballare, le ragazze uscirono poco dopo lasciando la scena a noi maschietti che dovevamo stupire il pubblico con la scena madre che avevo preso dal mio film. La parte coreografica alla quale sarebbe conseguito il moonwalk era stata una di quelle su cui avevo insistito di più. Era una scena straordinaria, d’effetto e poi c’era il lean! Ragazzi quello si che era stata una delle mie migliori idee. L’avevamo ripetuta decine di volte sia in prova prima del concerto che in sala durante la settimana. I loro sacrifici diedero buoni frutti, perché fummo perfetti, compatti, omogenei sembravamo dei soldati. Come nel film al momento del lean abbassai il cappello e feci l’occhiolino ad Elena invece che a Katy, mi guardava scuotendo la testa e con le labbra curvate in un sorriso. Conclusa la parte con i fumogeni, le mitragliette e la pulizia delle “vittime” sul palco arrivò il momento di Human Nature. La prima volta che cominciai a pensare ad Elena come a qualcos’altro piuttosto che ad un’amica stavo proprio provando quella coreografia nel salone. Sul palco c’era grande raccoglimento durante quel pezzo. C’ero solamente io sulla scena e la luci dei faretti. Cantare quella canzone vedendo tutto lo stadio illuminato con questi bastoncini che usano, già sapevo che sarebbe stato meraviglioso, come era meravigliosa l’atmosfera che si stava respirando al concerto. Sono sempre stato del parere che a creare la magia contribuiscono soprattutto i fans, la reale ragione per cui faccio il tour. Vengono a vedere il concerto preparatissimi, hanno i guanti, i cappelli, fin’anche i cerotti alle dita e poi conoscono a memoria le canzoni, i passi di danza, sanno quand’è il momento di tirare fuori le luci, alla prima strofa sanno già di che canzone si tratta. È veramente emozionante voglio dire … è divertente. Infatti mi prese particolarmente quella canzone così partecipata dai fans e inoltre la mente si trasportò a quel meraviglioso giorno in cui Elena, con il borsone e i capelli bagnati mi spiava da dietro la porta, era bellissima ai miei occhi, la guardai e mi accorsi che mi aveva preceduto perché non stava staccando gli occhi da me, sorrideva con le lacrime pronte a scendere. La sua sensibilità mi stupiva ogni giorno di più, è raro incontrare ragazze così. Per me è così facile amare perché in tanti non ci riescono, non capiscono che solo l’amore può davvero curare il mondo? pensavo questo mentre cantavo e mi rendevo conto di quale tempesta emozionale scatenassero in me gli occhi, le labbra, le mani e la semplicità di Elena. L’amore a volte riesce ad essere così forte da proiettare la mente al di fuori del corpo lasciandoselo alle spalle come un fardello. Lei era stata come un uragano, era riuscita a congelarmi, travolgermi e sciogliermi come un ghiacciolo sotto la mira del sole d’agosto. Inutile dire che l’amavo tantissimo perché lo sapevamo entrambi.

La musica partì, oramai eseguivo quei passi a memoria come un automa che basta accendere per farlo muovere, la musica era la corrente ed io quando ballavo diventavo elettricità. Niente di ciò che facevo sul palco incontrava ostacoli o blocchi psicologici come accadeva in altri aspetti della mia vita. sul palco ero al sicuro e potevo fare ciò che volevo. Va bene Michael, basta divagarsi. Canta!



Looking out Across the nighttime The city winks a sleepless eye Hear her voice Shake my window Sweet seducing sighs. Get me out Into the night time Four walls won't hold me tonight If this town Is just an apple
Then let me take a bite If they say Why, why, tell 'em that it's human nature Why, why, does he do me that way If they say Why, why, tell 'em that it's human nature Why, why, does he do me that way Reaching out To touch a stranger Electric eyes are everywhere See that girl She knows I'm watching She likes the way I stare[…] I like lovin' this way I like lovin' this way Looking out Across the nighttime Where the city's heart begins to beat Reaching out I touch her shoulder I'm dreaming of the street”




il palco rimase al buio alla fine di Human nature e la costumista mi portò la camicia bianca che avevo deciso di indossare per Dirty Diana. Non dovevo fare granché a parte indossarla sopra la tuta d’argento e lasciarla sbottonata.

Se Human Nature era raccolta e spirituale Dirty Diana era decisamente oscura, il palco era completamente al buio c’era solo l’occhio di bue puntato su di me che dovevo cantare dietro l’asta, che sarebbe diventata la mia amante per i prossimi 5 minuti e mezzo. La musica partì e appena si sentirono le prime note il pubblico andò in delirio. Cominciai a tenere il ritmo con le spalle, Jennifer era dietro di me con la chitarra pronta a suonare, ma al buio. Infatti i faretti più scuri che davano al palco quel senso di luce e ombra si accesero solo sul ritornello, dove entrava Jen con la chitarra. Durante il ritornello mi muovevo sulla musica come sempre, feci un giro su me stesso e poi di nuovo le luci si spensero per la seconda strofa. Avevo le mani sulle gambe ed ero leggermente chino su me stesso. Mi alzai e ripresi in mano il microfono per la seconda strofa. Sul ritornello staccai il microfono dall’asta e mi avvicinai a Jen. Dopo una piroetta veloce mi inginocchiai a terra come nel video e mi alzai lentamente riponendo il microfono al suo posto. Continuai a muovermi dietro l’asta fino all’inizio del ritornello finale dove abbandonando il mio rifugio, iniziai a fare su e giù per il palco. Interagii con Jennifer che aveva iniziato a darci dentro con le mani, ero carichissimo, pronto ad esplodere. Il sudore mi imperlava il viso e la fronte, fin’anche i capelli erano bagnati. Con Jen passammo sulla pedana sopraelevata al palco, e si accesero tutti i riflettori alle mie spalle. Passammo da una parte all’altra, Jennifer riusciva a camminare e a suonare, quella donna era incredibile. Tornati sul bordo del palco io continuavo le variazioni del tema, e Jennifer e l’altro chitarrista iniziarono a fare baracca insieme alla batteria fino alla fine della canzone.







DIETRO LE QUINTE …

Mez: - santo cielo. Di certo potrei rinsavire e riconvertirmi all’etero sessualità se Michael fosse così anche fuori dalle scene. Dio santissimo è perfetto, resuscita i morti con quel lato b da favola.

Val: - ma solo il lato b Mez? Hai visto le sue mani? Che dire delle sue mani! Lascerei fare a quelle mani ciò che vogliono del mio corpo e sul mio corpo. E le sue labbra o mio dio sono un orgasmo multiplo. E come muove il bacino? Deve di certo mandarle in paradiso le sue donne. Come lo faresti con lui Lola? sopra o sotto?

Lola: - Val, come sei sciocca! Ovvio che lo farei in entrambe le posizioni e in molte altre che tu neanche ti immagini. Una volta intrappolato tra le mie gambe e chi lo lascia più andare via?

Val: - davvero ma te l’immagini quante cose divertenti si potrebbero fare? Oddio ma che fa? Si sta toccando, mio dio vorrei tanto essere le sue mani in questo momento.

Elena: - ehm ehm.

Guardai Elena e le altre vedendo che dietro le quinte c’era un certo movimento, ma la sua faccia non era propriamente pacifica nelle espressioni. Che stavano dicendo quelle comari dato che Meredith si stava quasi per far venire un infarto dalle risa?

Val: - oh Ely scusaci, ti abbiamo esclusa. Ma te non pensi le stesse cose? Guardalo, guardalo come si muove o cielo sto per avere un …

Elena: - Ma insomma Val!?! vuoi piantarla?

Le facce delle ragazze erano allibite era caduto il gelo e guardavano Elena con sospetto dovevo sapere che stava succedendo.



Quando mi resi conto di come mi stavano guardando le mie colleghe compresi che avevo avuto una reazione eccessiva per essere una semplice ballerina di fila. Così cercai di riprendermi dalla crisi isterica con tutta la naturalezza di cui ero capace. mi aveva dato un fastidio incredibile sentire parlare del mio uomo in quel modo subdolo e animalesco. Parlavano senza avere la minima idea di cosa si trattasse fare l’amore con lui, sono d’accordo che risveglia i bollori anche della dea del ghiaccio, ma insomma un po’ di contegno. Capii in quel momento che ero gelosa e non era una cosa positiva, essendo la star unica ed inimitabile che era, sarei stata sottoposta frequentemente a simili commenti, come biasimarle era la perfezione fatta uomo? Quindi ripresi controllo di me stessa e cercai di buttarla sullo scherzo.

Elena: - insomma, già la mia temperatura supera i trenta gradi fahrenheit ad averlo così vicino, se ti ci metti anche te con le metafore sessuali impazzisco, cacchio farebbe invidia ad un dio greco. Eh eh

Speravo vivamente che la mia risata isterica non fosse stata tanto palese, mi ero salvata in corner dovevo solo aspettare per vedere se i risultati erano positivi o meno.

Mez: - care fanciulle ho deciso. Torno etero, mi dispiace Lola tra noi non avrebbe potuto funzionare.

Lola: – guarda dolcezza, che non ti avrei degnata di uno sguardo nemmeno se fossi stata una tua simile, sei sciatta, slavata, non hai la minima cura del tuo aspetto, potrebbe una come me abbassarsi a tanto?

Elena: - più bassa di così Loly saresti l’ottavo nano, messa a coppia con me arriveremmo a nove che brutto numero, lasciamoli a sette, il sette porta fortuna. Io ti trovo affascinantissima Mez.

Mi ero tranquillamente fatta la battuta da sola precedendo Lola, sapevo che non dovevo fidarmi, ma mandare all’aria la nostra tregua momentanea sarebbe stato troppo azzardato quindi mi ero messa in mezzo anche io nell’insulto. Infatti scosse la testa e per la prima volta la vidi mutare di espressione vedendo la sua bocca distendersi in un mezzo ghigno quasi ironico. Ero davvero una calamita per i miracoli.



L’atmosfera dietro le quinte si era calmata, Elena sorrideva, quindi non era accaduto nulla di grave per fortuna. Erano già vestite per la coreografia di thriller, che brutto effetto facevano vestite da zombie, però erano simpatiche, sembravano degli spaventa passeri, anche se non credo che mi sarei spaventato con Elena zombie, come era possibile che mi piacesse anche in quel modo? Mah dovevo informarmi meglio secondo me mi aveva fatto un sacrilegio. Vederle quel modo in fibrillazione mi fece ricordare di quando avevamo realizzato il video. Che esperienza eccezionale, ci eravamo divertiti come matti. Io ci avevo dato dentro con gli scherzi di cattivo gusto, non mi scorderò mai la faccia di Elena quando la spaventai con le mie fantastiche lenti da licantropo, fece un salto di tre metri lontano da me, che soddisfazione! Avevo spaventato tutti grosso modo, ma lo scherzo meglio riuscito era stato quello a lei, forse perché ero sbucato fuori dall’ingresso buio del salone e avevo finto di morderle il collo. Ero stato talmente perfido che le sue grida terrorizzarono la troupe, si precipitarono tutti allarmati nel salone, temevano che le fosse accaduto qualcosa non mi ricordo di aver riso tanto in vita mia. Le luci erano di nuovo spente e io scambiai la camicia con il giubbotto di pelle che oramai aveva fatto storia. Le luci pulsavano a ritmo di musica e mentre mi cambiavo la risata terrificante di Price intrattenne il pubblico, fino a quando partì la musica e le luci illuminarono tutto il palco scenico. L’inizio andò bene, ma pochi secondi dopo il tipico unico errore accademico, che detestavo perché spesso era una stupidaggine, si fece vivo. Non mi sentivo bene al microfono, guardai il tecnico e gli feci cenno che c’era qualcosa che non andava, infatti pochi secondi dopo il microfono fischiò. Ero riuscito a essere disinvolto, ma mi giravano in una maniera incredibile, ma perché proprio a pochi minuti dalla fine? Comunque proseguii a cantare. All’inizio mi trovavo da solo poi entrarono i ballerini e le ballerine. Sul mio giubbotto, e sui costumi degli artisti avevano applicato delle fasce fluorescenti che quando di spensero le luci fecero un bel effetto ottico, la coreografia era precisamente identica a quella del video, non potevo modificare la coreografia di thriller, i fan ci erano troppo affezionati e anche io naturalmente. Per fortuna i ballerini non fecero errori, ma mi stavo già preparando il discorso allo staff concluso il concerto.

Il revival dell’album thriller oramai era iniziato e subito dopo partì Beat it. Thriller era stata eseguita dalle ragazze e questa e le prossime fino a man in the mirror invece le eseguivano i ragazzi, anche perché per struccarsi e vestirsi le mie damigelle ci avrebbero messo un po’. Non era il massimo ballare Man In The Mirror con il trucco da zombie. E anche The Way You Make Me Feel, non potevo correre dietro ad Elena con la minigonna e il trucco da zombie, anche se per lei avrei fatto qualsiasi cosa, in qualunque condizione fosse, ma ai fan non credo che sarebbe piaciuta. Al solo pensiero rabbrividii. Beat It era un sovraccarico energetico non indifferente, la prima parte dovevo cantarla dalla pedana che passava sopra al pubblico, con quel mantello nero con le frange mosso dai ventilatori nel caso in cui non ci fosse stato vento. sceso dalla pedana iniziai a ballare con gli altri, fino a quando non ci fu l’assolo di chitarra di Jennifer. Quella era una scena talmente madre che l’avevo fatto mettere tutto un impianto di luci psichedeliche che partiva dai piedi fino ad arrivare alla testa a simulare delle corna. Era un assolo pazzesco lo adoravo nel disco con Van Halen era risultato strepitoso e sicuramente la mia Jen non sarebbe stata da meno, non mi sbagliai, fece un figurone. E io mi stavo riprendendo dall’arrabbiatura con i tecnici audio. Poi entrarono i ballerini tutti vestiti da duri e simularono la battaglia, io dovevo fare da pacere per inserirmi nella coreografia ed eseguirla come nel video. Alla fine mi prese lo slancio trasgressivo iniziai a saltare, montai persino sulla pedana del batterista. Sceso da lì la musica avrebbe dovuto fermarsi e così accadde, io in silenzio mi presi il calore del pubblico a braccia aperte. Quella pausa durò qualche secondo, poi riprendemmo a ballare fino alla fine. Anche quella piacque ai miei fan, ero carico più che mai e arrivò il momento di scatenarsi con Workin Day And Night. Con una velocità felina dovevo cambiarmi d’abito e infilarmi la tuta da lavoratore, nera con le paillette ovviamente. Workin Day And Nigth era tutto lavoro di gambe e bacino, a parte il giro su noi stessi e la fila che facevamo tutti insieme coristi e musicisti compresi, molto semplice dovevano soltanto girarsi una volta a desta e una a sinistra. Anche quella andò bene, finchè di nuovo il fastidioso fischio delle casse mi perforò i timpani, mi stavo arrabbiando, ma dovevo continuare a ballare. Speravo in cuor mio che le grida dei fan non avessero lasciato spazio a quella cassa gracchiante, ma che stava accadendo? Sicuramente non era colpa di Chris doveva esserci dell’altro. preso dall’adrenalina ormai a mille che sicuramente non mi avrebbe lasciato dormire corsi dietro le quinte mi tolsi la tuta, infilai la giacca nera, rigorosamente in paillette e il guanto: più famoso di me oramai. Billie Jean mi aspettava sul palco. Infilai il cappello e presi possesso di asta e microfono. La musica partì e mi sciolsi con ogni parte del mio corpo. Le grida del pubblico erano assordanti e mi davano una carica incredibile, noi artisti senza consenso del pubblico cosa saremmo? Solamente degli urlatori.



Avevo fatto in un baleno a cambiarmi, dovevo essere dietro le quinte il prima possibile, io dovevo vedere Mike che ballava Billie Jean, dovevo assolutamente era una necessità biologica. Era divino e toccava le vette più alte della perfezione in quel pezzo. E poi non potevo perdermi la canzone che aveva reso celebre il Moonwolk. O meglio non potevo perdermi il “Moonwolker”! eccomi ero arrivata proprio nel preciso istante in cui iniziò la musica, rischiai di travolgere i tecnici dalla foga per passare, mi aggrappai alle spalle di Chris che capì subito e mi fece spazio, lo vedevo in tutto il suo divino splendore. Povero il mio cucciolo era sudatissimo, non si era fermato un secondo da quando mi aveva baciata, e anche se non era molto, per me era come se fossero trascorsi giorni e non ore. Cappello in testa, guanto alla mano, microfono pronto all’uso, splendeva come una stella. Cielo, era bellissimo, stavo là dietro come una bambina infatuata dal suo eroe. Saltellavo insieme a lui a tempo di musica, battevo le mani, facevo il tifo, sembravo una del pubblico. La troupe mi guardava un po’ allibita, direi che potevo osare anche l’aggettivo scandalizzata. Forse stavo esagerando, ma non mi interessava era impossibile farsi travolgere dal suo impatto emotivo, non ci riuscivo da fan, figuriamoci ora che ero la sua ragazza o no, fidanzata! O cielo non riuscivo ancora a crederci, quei pensieri mi esaltarono ancora di più e diedi il meglio della mia parte da ultras. Mike mi stava sentendo, perché nascosto sotto il cappello stava sorridendo. Quando fece il moonwolk arrivò quasi dietro le quinte, peccato che si fermò prima, ero già pronta ad accoglierlo tra le mie braccia, ero eccitatissima il cuore nel mio petto batteva a ritmo di Billie Jean, cadenzato dai passi perfetti, eleganti e aggraziati di Michael. Era stupendo, bellissimo, febbrile. Lo guardavo e l’energia che emanava contagiava anche me. Il suo carisma, la sua passione erano un polo magnetico troppo forte per resistergli. Era già una leggenda e lo sarebbe sempre stato, Michael non era una semplice star. Michael era la star, ipnotizzava anche gli incantatori di serpenti il fascino gentile che lo caratterizzava mandava in delirio anche chi era già pazzo di natura. Il sole si oscurava al suo passaggio e le nuvole fuggivano via quando sorrideva, e quando ballava riusciva a far piovere anche sui terreni più aridi e secchi. Non saprei come descriverlo, era magico. Potevo dire finalmente che non era più solo l’artista che stavo amando, ma anche l’uomo e quella fortuna sfacciata che per una volta aveva girato in mio favore, mi stava facendo sentire tremendamente viva e pericolosamente innamorata ogni giorno come la prima volta. La mia vita senza Michael sarebbe stata come un oceano senza pesci, terribilmente fredda e tristemente vuota.



Elena mi stava guardando e saltava tutta presa dalla canzone. Tifava insieme ai miei fan, le facce perplesse della troupe erano divertentissime, la guardavano saltare come se le mancasse un arto del corpo, ma io la trovavo stupenda, e poi era la mia fan numero uno quindi ero ancora più carico. Bad era molto semplice, c’ero io e basta, le luci erano sempre a tempo di musica e il momento tanto atteso di The Way You Make Me Feel era sempre più vicino, dovevo ancora attendere quattro minuti. Durante la parte strumentale mi mossi sciolto e privo di controllo, almeno dei miei piedi. Feci una giravolta e acchiappai l’asta del microfono per iniziare a cantare. Riuscivo a vedere tra il pubblico una bambina bellissima a cavallo sulle spalle di suo padre, era dolcissima aveva fin’anche il giubbotto di pelle in stile bad e il cappello nero, aveva dei grandi occhioni azzurri e dei riccioli biondo cenere, ma come facevo a cantare bad con un angioletto così che alzava le manine in aria per fare il tifo? Era un amore e cantava anche, accidenti dovevo stare più attento a scrivere i testi ora che avevo appreso che anche i cuccioli ascoltavano le mie canzoni. Proseguii a cantare togliendo il microfono dal suo ordinato posto, feci un passo indietro, e tre laterali e iniziai a battere il tacco della scarpa a tempo di musica, a sinistra mi ero fatto vedere adesso dovevo farmi vedere a destra quindi mi spostai. Per il ritornello tornai dietro l’asta finchè non finì, feci il moonwalk che il pubblico accoglieva sempre con uno ovazione da stadio, amavo i miei fan erano la mia forza. Non feci altro di molto diverso, improvvisavo i passi come me li suggerivano la testa e la musica, abbassai il giubbotto, mi lasciai sfuggire un grido liberatorio come nel video e verso la fine mi cimentai nel sidewalk. In men che non si dica la prossima, attesa e desiderata canzone, giunse al suo arrivo. Approfittai del buio per infilarmi la camicia blu e sistemarla nel giusto modo dentro i pantaloni con la cinta bianca, abbinata con la t-shirt che si vedeva da sotto la camicia slacciata fino all’ultimo bottone. Elena era sconvolgente con il vestito nero e aderente che sottolineava le forme armoniche e sinuose. Era pronta a entrare sul palco già si era dipinta in viso l’espressine impunita e impertinente che aveva quando ballavamo questa canzone. Mi stava salendo l’adrenalina al massimo con lei era più facile essere il duro della situazione senza vergognarmi stavamo già insieme, e corteggiarla per la seconda volta mi ispirava. Il primo corteggiamento era stato l’apice della galanteria e del romanticismo, come ero solito fare nella vita quotidiana e come era nella natura del Michael fuori dalle scene, sul palco la questione era un po’ diversa, Michael diventava più impetuoso e insistente, lasciavo uscire l’eros che era sopito dentro di me,“speriamo che non si spaventi” pensai. La musica partì e appena la batteria le diede l’entrata si presentò sul palco con la mano sul fianco, i capelli messi in piega perfetta, era uno spettacolo di ragazza, non l’avevo mai vista versione sexy lady e, dati i nostri trascorsi abbastanza recenti, avvertivo qualcosa di estremamente mosso dentro di me, quindi la coreografia riuscì alla grande. Hee-hee! Ooh! Go on girl! Aaow! Hey pretty baby with the high heels on You give me fever Like I've never, ever known You're just a product of loveliness I like he groove of your walk, Your talk, your dress I feel your fever From miles around I'll pick you up in my car And we'll paint the town Just kiss me baby And tell me twice That ou're the one for me The way you make me feel (The way you make me feel) You really turn me on (You really turn me on) You knock me off of my feet (You knock me off of my feet) My lonely days are gone (My lonely days are gone)” Passeggiavamo su e giù per il palco, passando sulla pedana e fermandoci ogni cinque passi per le figure, cercammo di essere il più possibile attinenti al video, l’alchimia tra noi era fortissima e il pubblico era in fibrillazione, le urla stavano rischiando di sovrastare le amplificazioni, la carica erotica sul palco era fortissima. La musica andava ed oramai io ed Elena eravamo fuori controllo. Ci stavamo divertendo, e il pubblico era in delirio.

“I like the feelin' you're givin' me Just hold me baby and I'm in ecstasy Oh I'll be workin' from nine to five To buy you things to keep you by my side I never felt so in love before Just promise baby, you'll love me forever more I swear I'm keepin' you satisfied 'Cause you're the one for me. The way you make me feel,(The way you make me feel).You really turn me on, (You really turn me on). You knock me off of my feet now baby - hee!(You knock me off of my feet) My lonely days are gone - a acha acha (My lonely days are gone) Acha-ooh Go on girl! Go on! Hee! Hee! Aaow! Go on girl! I never felt so in love before Promise baby, you'll love me forever more I swear I'm keepin' you satisfied 'Cause you're the one for me...” Non mi ero mai sentito così frizzante ed energico, ed era tutto merito della prorompente presenza al mio fianco che ora stavo abbracciando da dietro, cantandole vicinissimo al viso. Da dietro le passai davanti facendole un giro intorno. Il ritornello andava avanti per un bel po’ e in quel momento dovevamo dare il meglio di noi stessi, in effetti eravamo già a buon punto. Girammo il palco da cima a fondo, passeggiavamo anche tra gli strumenti e i fili e io ogni tanto la bloccavo ed eseguivamo le figure che avevamo studiato. Arrivati alla fine della coreografia dovevo abbracciarla, come avevo fatto con Tatiana nel video, ma decisi di trasgredire essendo pur consapevole che le trombe dell’apocalisse avrebbero scosso Hollywood come un terremoto. Non so cosa mi passò per la testa io non ero solito fare queste cose, però lei era talmente eccitante, riusciva a liberare la tigre dormiente che era parte di me, ma che anestetizzavo in continuazione per via della mia timidezza, ma non riuscii a controllarmi fu un tutt’uno, pensai ed agii nello stesso istante che la scarica elettrica, generata dalla sua mano sulla mia spalla e dal leggero caschè che fece tra le mie braccia, mi accese perciò appena si rialzò e si trovò davanti al mio viso la baciai.



“o mio dio, ma che sta facendo è impazzito? Mi sta baciando davanti a milioni di persone” fu questo che riuscii a chiedermi prima che il battito del mio cuore diventasse talmente assordante e veloce da far zittire il mio cervello. Michael era pericolosamente sensuale, quei riccioli umidi gli accarezzavano il collo completamente bagnato, il profumo della sua pelle era buonissimo e il sapore delle sue labbra era più dolce delle fragole che nascono in giugno. Il suo bacio era intenso, passionale, lento un richiamo d’amore irresistibile. Dio non l’avevo mai sentito così selvaggio. Ok stavo iniziando a tremare, avevo i brividi ovunque eppure non era freddo, anzi ero piuttosto accaldata. Il bacio durò all’incirca trenta secondi e furono i più lunghi della mia vita anche se non avrei mai voluto liberarlo dalla stretta delle mie braccia. La folla era in delirio urlavano, piangevano, sembrava che stesse avvenendo un omicidio di massa, la sicurezza cercava di calmarli ma era in seria difficoltà. Michael si staccò dal contatto. Io ero sconvolta e volevo solo fuggire via si coprì l’archetto con la mano e mi disse “Morivo dalla voglia di farlo. Ti sei arrabbiata?”

“te sei completamente pazzo. Ma ti rendi conto di quello che si scatenerà ora? Va bene, magari passerà come un fatto di scena, ma on era poi così finto. Però devo essere sincera speravo che lo facessi” mi sorrise, mi prese per mano e andammo a prenderci il consenso decisamente positivo del pubblico, facemmo l’inchino e Michael mi ringraziò al microfono. Ok aveva fatto la parte io stavo letteralmente tremando. Fuggii dietro le quinte e Mez mi abbracciò.

“Ma stai tremando come una foglia. Mike sta impazzendo, o cielo. Ma hai visto cosa ha fatto? Domani la stampa sarà spietata, ma eravate troppo stupendi. Santo cielo siete perfetti insieme.”

Mi disse senza smettere di abbracciarmi. Lola aveva visto tutto e mi guardava iraconda e agguerrita, anche lei aveva fatto la sua gran bella figura, ma il pubblico non aveva di certo reagito quel modo, Mike cantava su she’s out of my life, ma non ballava con lei e poi diciamoci la verità c’eravamo scatenati in ogni senso io e lui. Ancora tramante ascoltai ciò che disse Lola.

“Complimenti Biancaneve, hai fatto un ottimo lavoro. Certo è facile quando c’è Michael che riempie la scena.” il suo veleno era troppo letale per diventare innocuo come mi aveva fatto credere prima. Io però non avevo certo paura di una serpe velenosa come lei. “Per lo meno io ho ballato con lui, l’ho stretto a me per più di cinque minuti, e pensa un po’ l’ho pure baciato. Era una gran bella coreografia non trovi? Michael è un grande genio creativo devi esserti sentita sola, Lola, quando hai ballato. O forse no, il tuo ego è un ottimo cane di compagnia, specialmente quando abbaia così!” dissi guardandola con aria di sfida. Nel momento stesso arrivò Val tutta concitata.

“Ma si può sapere che caspita avete combinato sul palco? Come siete riusciti a far impazzire il pubblico quel modo? C’era un frastuono tremendo. Che è successo Loly?”

“Oh nulla Val, solo che Elena ha deciso di fare strada più in fretta e concedersi al nostro innocente Michael. Furbo il cioccolatino eh?”

Non feci i tempo ad assalire Lola perché Man in the mirror era cominciata già da un po’ ed era arrivato per noi ballerini il momento di entrare. Mi limitai a guardarla sottecchi e a promettergliele con lo sguardo. Coraggio Elena è ora di entrare. All’inizio Michael era da solo e seppe bene come intrattenere il pubblico naturalmente. Verso la fine quando Mike si mise in ginocchio dopo la giravolta, entrammo tutti insieme e ringraziammo il pubblico con tre inchini, Michael presentò tutti e ci ringraziò con un abbraccio. Quando fece l’inchino con me il pubblico ci graziò di nuovo e quella volta fu bravo e mi abbracciò solamente. Anche se all’orecchio mi disse ti amo.



Finalmente era finita. Ero semi distrutto ma l’adrenalina era al massimo e non riuscivo a stare fermo. Il pubblico era felice e io anche, vedere le mie fatiche finalmente ripagate fu una grandissima soddisfazione ero finalmente diventato Michael Jackson invece che il solito piccolo Michael che cantava con i fratelli. Ero al settimo cielo e dietro le quinte ringraziai lo staff.

“Bene ragazzi, per quanto riguarda la vigilanza, la sicurezza sul posto ed i musicisti, ragazzi siete stati meravigliosi. Vorrei poter dire lo stesso per i costumi e la tecnologia … ma non posso. Hanno fatto un paio di errori … sei stato mitico Chris non è stata colpa tua. Ok basta così, abbiamo fatto un buon lavoro. Quindi coraggio.” Eravamo tutti in cerchio, ci prendemmo per mano e iniziammo a urlare e a battere i piedi girando su noi stessi per poi concludere con uno “Yeah” generale e andare a sistemarci. Presi Elena sotto braccio e percorremmo il corridoio insieme sorridendo.

“Beh credo che dovrò portarti dal mio parrucchiere domani Lady Jackson. La prima è andata alla grande e quindi, dato che sono soddisfatto devi tagliarti i capelli. Non troppo però è!”

“va bene, gli darò solo una rinfrescata. Sei soddisfatto davvero amo … Mike?” si riprese al volo dato che dietro c’era tutta la troupe con le orecchie dritte, per colpa mia che avevo fatto il bambino dispettoso. “Voi ballerini siete stati eccellenti. Funziona l’insistenza eh?”

“quando il capo funziona, anche il gruppo funziona.” Disse sistemandomi il colletto della camicia e accarezzandomi il petto, mentre le mie mani erano poggiate sulla sua vita, eravamo davanti al camper di Mez ed Elena l’avevo accompagnata a cambiarsi, andavamo a mangiare tutti insieme, ma con quel vestito era pericoloso portare Elena in giro, era decisamente provocante e incredibilmente sexy. Doveva assolutamente cambiarsi. Arrivò Mez nel frattempo, unica che sapeva tutta la storia in quanto migliore amica di Ely.

“Siete stucchevoli e quando vi guardate sembrate due cartoni animati, avete anche gli occhi a cuoricino. Pietosamente cotti, tsk … giammai non accadrà mai a me … pur troppo! Ah se dovete pomiciare sbrigatevi perché arrivano tutti tra un po’. Anche se avete fatto la maratona per restare soli. Ciao colombi!!!” era un vulcano Meredith. Completamente fuori di testa, ma una ragazza eccezionale, ero felice che fosse diventata amica con Elena. In effetti aveva ragione volevo baciarla e dovevo sbrigarmi, perché le voci erano sempre più vicine. Infatti mi chinai sulle sue labbra e la baciai, aveva un sapore così buono, il suo profumo mi dava alla testa e ora come ora mi occorreva una buona dose di auto controllo se non volevo metterla nei guai. Già la stampa ci avrebbe dato la caccia a partire da domani, meglio fare una cosa alla volta, troppe prove insieme erano troppo pesanti da sopportare. “sarà meglio che vada amore, ci vediamo dopo.” la baciai di nuovo “sei stata eccezionale, sei eccezionale. Ti amo.” Ripresi di corsa la scorciatoia che dagli alloggi dello staff portavano al mio. Un ultimo fugace sguardo alla mia principessa e mi dileguai.



Ù



















Writer’s corner.



Gentili dame e cavalieri (se ce ne sono) finalmente sono giunta alla fine di questo interminabile capitolo, scusate il tremendo ritardo, ma l’università è spietata con noi poveri studenti. Comunque il concerto è giunto al suo termine se Dio vuole, spero di non avervi annoiato, ho piantonato youtube per vedere come cantava le canzoni e descriverle nel miglior modo possibile. ho inserito i testi di due delle mie canzoni preferite spero siano piaciute anche a voi, non preoccupatevi non vi tartasserò con tutte le date dei tour farò qualche salto temporale e poi il bello deve ancora venire. Mi dispiace che alcuni mi hanno tolto dai preferiti, magari se avessero scritto il motivo su una recensione mi sarei corretta. Pace, grazie a tutti i miei fedelissimi fan spero di non annoiarli, almeno loro. Ringrazio il forum di Mike che mi ha tradotto la sua intervista, chi ha visto il video si sarà accorto dei pezzi che ho ripreso da lì. Un bacio a tutti quelli che recensiscono. Grazie a chi legge senza commentare, spero gli piaccia, e per chi gli sono andata a stufo mi dispiace.



Ora passiamo alle mie adorate:

Per siamese: carissima!!! Che bello vedere le tue recensioni, sincere e obiettive come sei sempre stata con me da circa aspetta…23 anni? Sì più o meno. Mi sta fogando tantissimo sta storia, quando scrivo di Michael le mie dita diventano come le sue gambe quando balla velocissime e robotiche e il cuore va a tremila. Spero di essermi comportata meglio nella struttura della storia, dato che ho ricontrollato e non ho postato a go go, come prima sennò significa che devo prendere ripetizioni di grammatica …comunque Tarak è un rompi balle del cavolo, ma se è innamorato di Mike non te lo dico, dei suoi soldi certamente sì, come tutti quelli che gli sono girati intorno dopotutto. Farà casino comunque lo dico ora. Un po’ per il tempo un po’ per il blocco (bastardo blocco dello scrittore io ti punirò) ci ho messo tempo a riordinare le idee, speriamo che ora che le ho riordinate riuscirò a scriverle. In caso saprò a chi chiedere ihihih! Va bene dopo il delirio posso passare ai saluti. Grazie per esserci sempre in ogni momento anche se non viviamo più nella stessa città. Come sempre sei la mia razionalità e responsabilità da brava sorella maggiore quale sei. Ti voglio un bene dell’anima e mi manchi tantissimo prenditi le ferie il prima possibile please!!! Un bacione a prestissimo.

Per Looney Queen: Ma che piacevolissima sorpresa! Non credevo che eri una delle lettrici, ma la tua storia mi sta facendo impazzire, ti dico già ora che sei bravissima, ma tanto l’ho scritto nei commenti. Comunque mi ha fatto davvero piacere trovare la tua recensione, non preoccuparti anche io sono timida ed è un pregio a volte! Non mi hai assolutamente annoiata, nemmeno se avessi voluto ci saresti riuscita, io quando vedo le recensioni lunghe mi fogo tantissimo, adoro sapere ciò che la gente pensa di me e ricevere consigli, critiche o complimenti è una cosa che ritengo fondamentale per la crescita personale. quindi se recensirai anche questo capitolo scribi pure quanto vuoi anche io mi dilungo molto nelle recensioni, spero non ti dispiaccia! Mez è il mio personaggio preferito dopo i protagonisti, l’adoro tantissimo è la caratterista di turno e mano a mano che andrà avanti la storia avrà sempre più importanza nella vita di Elena e Mike. Io nemmeno discrimino, anzi io conosco un sacco di gente che ha certe tendenze e sono i miei più grandi amici, ho inserito apposta un personaggio così. Non sbavare troppo la povera tastiera del tuo pc sennò poi non puoi più scrivere la tua fantastica storia e io impazzisco e poi anche per scrivere le recensioni ti serve, anche se so che mantenere il controllo quando si tratta di Michael è impossibile. Prima di lasciarti ti ripeto che non devi pensare di annoiarmi o che mi disturbi, assolutamente non è così anzi sono felicissima. Un bacio grande ciao ciao.

Per Eutherpe: angelo ma ciao!!! Senti te mi fai emozionare sempre con queste recensioni, ma dimmi un po’ come cacchio fai ad essere così immensa? Tra le conversazioni su msn e le recensioni sto conoscendo una persona sempre più fantastica che non vedo l’ora di abbracciare la sera del musical. Ti voglio troppo bene. Per me sei fondamentale, il mio Mike detective, senza le tue informazioni non saprei più che scrivere, grazie solo questo mi esce dalle labbra. Grazie per esserci, grazie per farmi sorridere anche quando non ho voglia, grazie di motivarmi in tutto, grazie di esistere anche se lo abbiamo saputo tardi che esistevamo l’una per l’altra, ma adesso non avrai più scampo non ti mollerò mai più, mai più. Bimba che dire dell’assuefazione di Elena? Io sono strafatta di lui già è tanto che lei sia solo assuefatta, è bellissimo sapere che riesco ad esprimere il nostro calore per Michael, dopotutto solo una persona immensa come lui era capace di unire così tante persone di diverse realtà, razze, religioni diverse vite e riassumerle nella sua grandezza, era straordinario e inimitabile come artista e come persona. Tarack lo so è un rompi…. E va beh va fammi fare l’educata, comunque lui farà casino, anche perché un po’ di suspance ci vuole sennò diventa troppo surreale il tutto, ma l’amore dei due colombi si capisce che è fortissimo quindi don’t worry be happy. Senti io posso solo dirti che ti adoro e che devo assolutamente vederti e abbracciarti perché te sei stata separata da me e non va bene. Ti stra adoro cucciola mia you are my life!

Per Heartagram: Ciao carissima! Come ho già preannunciato Tarack è un uomo fondamentalmente stupido, quindi non può essere buono, anzi, ma non preoccuparti che loro due si amano, e l’amore va oltre lo diceva anche gatto panceri! Va beh comunque prenderò in considerazione la sua sofferenza semmai!!! Siamo diaboliche noi fan di Mike! Ihihih sono contenta che ti sia interessato il capitolo e spero che questo sia di tuo gradimento. Ciao ciao.

Per Miah chan: ciao cara. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il chappy! Il nostro Michael è meraviglioso lo so e lo sarà sempre di più. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che recensirai anche sta volta un bacio grande grande!! A presto.

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