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 CAPITOLO 10 - Chiaro di luna (Seconda Parte)

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Prince_of_Persia

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MessaggioCAPITOLO 10 - Chiaro di luna (Seconda Parte)

Arrivate in sala io e Mez non trovammo nessuno. Io ero già in fibrillazione non vedendo Michael nelle mie immediate vicinanze, quella sala senza di lui era un inutile pezzo di cemento e parquet, e mi metteva una tristezza tremenda.

“Dove sono andati tutti?” Disse Mez

“Dov’è Michael?”

“Chissà perché mi aspettavo questa domanda? Sarà andato di sopra, Bubbles mangia solo con lui in casa, se lui non c’è non se ne parla proprio.”

“Che dolce, adoro quella scimmietta!”

“diciamo che adori lo scimmiottino dal viso d’angelo!”

“Sì, ma adoro anche Bubbles! Oggi a pranzo mi ha fatto morire dal ridere!”

Cacchio avevo parlato troppo, non sapeva nessuno che Michael ed io avevamo mangiato insieme ed io per prima, per non creargli problemi, non volevo assolutamente divulgare la notizia. Meredith mi guardava allibita con la bocca spalancata e gli occhi curiosi e attenti. Fu subito pronta a ficcanasare e nella sua testa già stavo organizzando il matrimonio con Mike.

“Come hai detto? “oggi a pranzo mi ha fatto morire dal ridere?” come hai fatto a vedere Bubbles a pranzo?” mi guardò con attenzione dalla testa ai piedi annuendo con convinzione.

“Ma certo, guarda come sei vestita? Come ho fatto a non accorgermi, è l’inconfondibile camicia di Michael e scommetto che quelli sono i suoi jeans. O mio Dio, ma che caspita stai combinando Ely?”

“senti Mez, Spielperg in confronto a te scrive novelle per bambini. Come fai a dire che è la camicia di Michael? È una normalissima camicia bianca.”

“Sì, davvero?” detto questo slacciò il nodo improvvisato che avevo fatto e la camicia mi cadde fino al ginocchio.

“non sapevo che amavi le camicie più lunghe di te, ed è meglio se non ti srotolo le maniche, perché sennò sparisci.”

Ero a bocca aperta, effettivamente far passare quella camicia come mia era una pretesa troppo grande, ma cosa potevo farci se ero minuta. Restava il fatto però che ora dovevo dirgli come era arrivata a me quella camicia.

“Allora, cosa hai da dire in tua difesa? Perché hai addosso i vestiti di Mike?” disse subito con la sua aria maliziosa, per lei già avevamo fatto chissà quali follie, quindi era bene ripiantarle i piedi a terra.

“Perché era stanco di vedermi in tuta e pantaloni larghi.”

“così ti ha detto prego ti presto la mia camicia e miei jeans, sapevo che fosse generoso ma fino a questo punto. Sei stata con lui ed è successo qualcosa che ti ha fatto spogliare e rivestire.”

“Nulla di tutto ciò che stai pensando Mez. Uffa!” sospirai. Poi la presi da parte e a bassa voce continuai. “Mi ha invitata a pranzare a casa sua oggi”

“Cooosaaaaa????!!!!!” Esclamò con la sua solita voce acuta da soprano. “Shhhhhhh vuoi rendere la cosa di dominio pubblico? Non dovresti saperlo nemmeno te!!!!”

“O cielo Peter Pan ha tirato fuori gli artigli, non lo facevo così intraprendente!” disse con le mani sui fianchi.

“è stato gentile, non mi ha fatto tornare a casa da sola. Diciamo che dovevamo parlare, ma perché non lo facevi intraprendente?”

“Santo cielo. Ti ha prelevato di persona, ti ha portato con lui in aereo, sicuramente avrete fatto insieme il bagno di folla e ora ti invita anche a pranzo. Senza considerare che trova sempre la scusa per romperti le scatole.” Disse sembrava fare l’elenco della spesa. “Scusa avrà fatto così anche con te e le altre no? Non credo che mi abbia riservato un trattamento diverso!”

“Ah, come no. A me lo ha detto perché mi conosceva da anni e certo non mi ha fatto fare un giro in aereo con lui e non abbiamo mai pranzato insieme io e lui da soli, ma solo con Quincy presente. Lola l’ha vista in un locale e l’ha fatta portare in albergo da Tarack, e Valeria ballava per una compagnia teatrale di second’ordine. Ha chiamato l’altro suo manager per farla portare qui, non mi ricordo nemmeno il nome, è un tizio che non mi piace per nulla. Le ha incontrate in sala con tutti noi presenti. Perciò cara la mia Ely. Ti sta dando la caccia.” Mentre finiva di dire queste parole il mio cuore trovò il tempo di fermarsi e poi di accelerare quando vidi Michael entrare in sala con il sorriso a trecentosessanta gradi. Per la “serie sì uccidetemi ora perché ho visto tutte le sette meraviglie del mondo in una sola volta.”

“Vi credevo perdute. Già avevo iniziato a cercare altre due ballerine. Bella camicia Ely!” disse subito pronto a darmi le sue fascinose stoccate come se già non fossi abbastanza fuori di testa solo sentendo il suo profumo. “Ah siamo così facili da sostituire?”

“scherzo Mez. Ti sei calmata un po’?”

“ringrazia Elena sennò non sarei qui.”

“chissà perché me l’immaginavo!”

“te non hai da fare principessa?”

“No sua maestà il re del pop, non ho da fare.”

“Io credo proprio di sì invece. Hai un appuntamento l’ho letto sulla tua agenda. Ed è tra ops mezz’ora. Vai così? Sei carina!”

“Come scusa? Mezz’ora? Ma …” mi ritornò in mente che davvero avevo appuntamento quella sera con lui, ma come avevo fatto a dimenticarlo? “oddio, mezz’ora, ed io sono ancora così, devo vedere Michael Jackson e non sono ancora pronta. Oh no, il trucco, e i capelli non ce la farò mai in mezz’ora, cosa mi metto?” il mio cervello aveva iniziato a pensare a centoventi km orari, ma la mia espressione e la mia postura erano più che statiche.

“Tutto bene Ely?” come sempre la voce di Michael sapeva come riportarmi a terra e mandarmi in paradiso allo stesso tempo scossi la testa come se mi stessi riprendendo da uno stato di trance.

“No, Michael, però ora devo proprio andare! Ci vediamo dop … odomani dopodomani. Ciao Mez a sta sera. Ti racconto quando torno…” le diedi un bacio sulla guancia e fuggii via.

“Ma non mi ha detto che aveva un appuntamento. E perché vi vedete dopodomani?”

“Beh perché sta sera farà tardi e domani io non ci sono, devo andare a parlare con uno degli organizzatori per il concerto. C’è Luke con voi.”

“ah, capisco. Michael potresti togliermi una curiosità?”

“Dipende dalla curiosità.”

“Esce con te vero?”

“ma no, cosa te lo fa pensare Mez? Comunque ora devo andare. Se posso darti un consiglio non aspettarla sveglia. A dopodomani.”



Entrata in camera mia rimasi senza parole. Appeso nel mio armadio c’era un telo bianco che copriva qualcosa, sopra al letto c’era un pacco regalo più piccolo e un biglietto azzurro, la prima cosa che feci fu leggerlo. La calligrafia era nitida e precisa sembrava di vedere un disegno invece che leggere un biglietto. Non resistetti alla tentazione di leggere subito la firma. Michael.

Stavo morendo, non avvertivo più il mio corpo ma solo il mio cuore che sembrò farmi spiccare il volo con le ali che solo Mike era capace di mettergli. Continuai a leggere:

alle sette e mezzo scendi all’ingresso. Una Cadillac nera passerà lì sotto. Sali subito mi raccomando sennò succede un casino. Spero che ti siano piaciute le sorprese ho fatto in modo di immaginarti con loro addosso quando le ho scelte. Nella mia mente eri la donna più bella che avessi mai visto in vita mia e so che quando ti vedrò non avrò parole per descriverti. Sarai tanto meravigliosa da sembrare irreale. Con le mani sudate per l’ansia di vederti e il cuore che vuole uscire dal mio petto per arrivare prima di me e portarti via ti lascio un dolce bacio Elena . Ti aspetto

Michael.

Mi lasciai scivolare lungo la porta, stringendo fortissimo quel sacro biglietto e arrivai al pavimento con il corpo pervaso dai brividi. In quel momento per me poteva anche finire il mondo, mi era bastato leggere quelle poche righe scritte di suo pugno per toccare il cielo con un dito, atterrare e ripartire quante più volte avessi voluto. Gli occhi erano lucidi e mi prudevano, le mie amiche lacrime erano già pronte a darmi il mio saluto, ma Michael mi aspettava e non volevo assolutamente farlo aspettare. guardai l’orologio avevo un’ora non mezz’ora come mi aveva detto Michael, che dispettoso, voleva che mi sbrigassi. Il sorriso mi si disegnò sulle labbra con la velocità di un fulmine. Aprii il telo e fu come sentire il mio cuore trafitto dalla freccia di cupido. Il telo copriva un vestito incantevole. Era rosa con la gonna fino al ginocchio in seta leggera, il corpetto era costellato di lustrini, era delicato, romantico, proprio come piaceva a me, proprio come chi lo aveva scelto. Lo indossai subito, era perfetto, sembrava cucito su di me, doveva avere un occhio fenomenale aveva centrato appieno le mie misure. Sotto in una scatola c’erano un paio di decolleté in vernice argentata, anche il numero era esatto. “lo dicevo io che è una macchina!” pensai ironica. Davanti allo specchio il primo passo mi parve completo ora c’era il problema capelli e trucco …



Non ero in grado di stare fermo, passeggiavo nervoso per casa sotto gli occhi interdetti di Bubbles. Schioccavo le dita in continuazione, già da un giorno pensavo a cosa mettermi e come organizzare la serata per farla felice, perciò mi ero preparato in un quarto d’ora. Le lancette dell’orologio sembravano fermarsi e tornare indietro ad ogni rintocco il tempo non passava mai, erano appena le sei e mezza e io credevo di aver iniziato a delirare da ore. Giocherellavo con le chiavi della macchina che non so quante volte mi erano cadute a terra.

“Bubbles, che devo fare scendo e le apro lo sportello?” si grattò la testa segno eloquente di un no.

“hai ragione, ci vedrebbero tutti e ci correrebbero dietro. Allora glie lo apro ma da dentro la macchina. Speriamo non passino altre auto. Poi vediamo i fiori, ecco sì i fiori. Le piaceranno quelli che le ho preso?” aprì le braccia in segno di resa “Sì ma infatti, ne ho presi a dozzine.” Sospirai e mi sedetti sul pavimento vicino a Bubbles. “ma che mi succede Bubbles? Non ho mai avuto questo genere di problemi, insomma con Tatum, e poi con Brooke insomma che cacchio un po’ di donne ne ho viste. Ma mica avevo il cuore così irrequieto. Che cosa sono queste farfalle nello stomaco, l’adrenalina quando la vedo, e la serenità di quando è vicina a me? aiuto, è quello che penso?” Annui rassegnata e mi mise una mano sulla spalla, la presi in braccio, e ci abbracciammo come nostro solito. “è carina è?” annuì e fece un versetto di assenso “Ci posso provare allora, è affidabile che ne pensi” annuì veloce. “Bene.” La fibrillazione che si era calmata riprese non appena l’orologio scoccò le sei e tre quarti “Bubbles devo andare, devo andare o mamma è già ora, allora senti. Non voglio trovarti a gironzolare per casa, non fare troppo casino e non fare impazzire Grace, è brava a fare la segretaria e se se ne va io non so più quello che devo fare prima ok? Fammi l’imbocca al lupo.” Alzò il pollice o quasi e mi avvicinò la testa dovevo avvicinare anche la mia era il segnale di buona fortuna. “Crepi.” Le diedi un bacio e uscii quasi volando di casa.



Continuavo a ballare il tip-tap sul marciapiede. Sembravo esaurita e stavo valutando di prendere una camomilla, magari avrebbe fatto in modo che il cuore non mi esplodesse nel petto. mancavano cinque minuti a quella che sarebbe stata la serata più sconvolgente della mia vita, per anni avevo immaginato che arrivasse questo momento: io nel mio romantico vestito e lui che mi passa a prendere sotto casa, beh più o meno c’eravamo, ma io la credevo una cosa oltremodo impossibile e invece ora lui stava per arrivare. Quando vidi una Cadillac nera parcheggiarsi davanti all’albergo il ritmo dei miei battiti era sempre più sconnesso ed aritmico i vetri erano oscurati, quindi doveva essere per forza lui. Lampeggiò, presi un bel respiro e andai allo sportello del passeggero che si aprì in un baleno. Mi accucciai e vidi che dalla parte del guidatore c’era Michael.

“cosa? tu guidi? E per quale motivo non lo sapevo?”

“Perché non me lo hai mai chiesto. Ho preso la patente a ventidue anni, ma ho seri problemi con il parcheggio. Però c’è spazio dove ti porterò sta sera.” Ci fu un attimo di silenzio in cui mi guardò intensamente si morse il labbro inferiore e sospirò. “Ti avevo avvisata!”

“Infatti non hai bisogno di dire nulla.” Salii in macchina, siccome si era tolto la giacca immaginai che il tragitto fosse lungo. La mia idea non sembrò essere contraddetta passammo due ore su strada. Eravamo in un posto isolatissimo e buoi, metteva i brividi se fossi stata sola, per fortuna c’era Michael, non si vedeva assolutamente niente e tanto per non cambiare questa atmosfera prima di scendere mi bendò gli occhi.

“Aspetta solo un secondo. È pulita è!”

“Ma che fai Michael?”

“Shhh sta a guardare, beh se ci riesci!!! Ehehe ferma, non muovere un passo, arrivo io.” Scese dalla macchina e sentii aprire lo sportello dalla mia parte. “Attenta, non impressionarti.” Poggiai i piedi fuori dall’auto e il tacco affondò. “Oddio, Michael, dove siamo finiti?”

“Hai paura?” disse dolce sostenendomi per non farmi cadere. “Sarebbe impossibile sono con te come potrei averne. Però tu non ti allontanare troppo.” Dissi tenendolo stretto per il braccio. Lo sentii abbracciarmi la vita, lo fece con delicatezza, ma la stretta era decisa. Se avessi potuto mi sarei incollata la sua mano sul fianco. Credevo che quel sogno svanisse in un soffio, ma quando ci fermammo e Michael si spostò alle mie spalle togliendomi la benda con il suo innato garbo davanti a me vidi uno spettacolo sconvolgente. Era buio, ma la luna piena splendeva alta in cielo e illuminava tutta la spiaggia. Quella sfera d’argento si specchiava sulla superficie dell’acqua dando l’impressione che il mare si fondesse col cielo in un tutt’uno, all’orizzonte le luci di un peschereccio lanciavano il messaggio che in quel panorama ultraterreno ci fosse vita, le onde pacate ed eleganti danzavano susseguendosi a ritmi cadenzati in un solenne pezzo d’insieme per poi morire accarezzando il bagnasciuga. Michael ancora alle mie spalle mi cinse piano la vita e le mie mani incontrollate si posarono sul mio viso stupefatto da quel panorama per poi incontrare le dita affusolate di Mike che si intrecciarono con le mie. Riuscivo a sentire i nostri battiti all’unisono e per me in quel momento non c’eravamo altri che noi non solo lì in quel momento, ma io e lui soli nel mondo. “Michael è sconvolgente, non posso reggere tutte queste emozioni insieme. È meraviglioso, mi sento …”

“viva?”

“Viva, sì ma non solo anche felice. Non avrei mai creduto di potermi trovare un giorno qui con te che mi stringi e mi infondi sicurezza. Sei capace di così tanta dolcezza Michael, ma come fai?”

“è tutto più semplice quando sai che la persona che hai affianco capirà tutto ciò che fai. E poi se sono riuscito io a camminare sulla luna perché tu non credevi possibile di poter essere qui con me ora?”

“Gli umani non riescono a toccare le stelle.”

“Ma le stelle si ritrovano sempre e riescono sempre a toccarsi e tu sei la mia stella gemella.”



Ta dan, togliete vi quelle arie dispiaciute dalla faccia, non è ancora finito il capitolo, ma intanto per rendere le cose più semplici per me e meno pesanti per voi (spero) vi posto anche questa parte, l’altra è già pronta, ma l’ho divisa. Spero che l’inizio della serata tra questi due qua vi sia piaciuto. So che l’altro capitolo è finito sul più bellissimo e che anche questo non è da meno, ve lo dico ci sto mettendo anima e corpo per scrivere questi momenti tra loro spero di non deludervi grazie delle super fantastiche recensioni lo posto con velocità disumana il prossimo promesso!!!

Ringraziamenti speciali

X Jennifer_94: lo so sono stata cattivissima a farlo finire in quel punto, ma devo tenervi un po’ sulle spine, non ti prego non dirmi che sei insonne sennò mi sento in colpa. Prometto che nei prossimi sarò più magnanima! Sono contentissima che ti piaccia la mia storia, cerco di proiettare il più possibile ciò che ho dentro quando scrivo di Michael dalle recensioni credo di riuscirci discretamente grazie mille davvero. E Comunque sono assolutamente d’accordo con te, secondo il mio modesto parere per liberare Michael da avvoltoi e carnefici bastava una ragazza che lo amasse con amore sincero e disinteressato proprio per questo ho creato il personaggio di Elena.

Un bacio grande a presto.

X sereILU: carissima che piacere rileggere la tua recensione, pensavo che mi abbandonassi. Visto quanto so essere cattiva? Anche qui non mi sono risparmiata spero ti sia piaciuto anche questo. Un bacione.

X Eutherpe: tesoro mio sei sempre più fantastica e ti adoro ogni giorno di più! Visto? Carina l’idea della frottola, ho pensato a come avrei reagito io e l’ho scritto. Tesoro te sei troppo dolce mi commuovi con le tue recensioni, sei mitica GRAZIEEEEEE! Eh sì se ne avesse avuta una come Elena tante cose sarebbero state più semplici sennò non l’avrei costruita così. Un bacio dolcina a presto!!!!

X Bad_Mikey: ciao carissima!!! Sì quel pezzo è uno show, mi sono divertita anche io a scriverlo. Grazie, mi fa davvero piacere che ciò che scrivo o in un modo o in un altro ti faccia rischiarare le giornate sono felicissima davvero, dopotutto anche per me è così quando leggo le tue storie, è importante essere solidali tra fan che tanto sono le uniche e gli unici che lo abbiano amato davvero. Grazie mille a presto

X Lolla_20: visto? Cerco di fare il prima possibile, ma non sempre ci riesco però prometto che non ti farò aspettare mai tantissimo. Sono contenta che mi hai recensito grazie mille davvero baci baci a prestissimo!
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